Breve vacanza a Nizza

Siamo tornati da Livigno Venerdì mattina (19/8/2011) le previsioni in pianura non sono delle più incoraggianti, sarà il week end più caldo dell’anno, si prevedono 34-36 gradi a Milano, infatti ai 12 gradi alla partenza di Livigno si avvicendano gradualmente 16 gradi in Val Poschiavo poi 20 gradi a Sondrio, 26 a Lecco, 28 a Briosco fino a raggiungere i 32 gradi a Busto Arsizio, queste le informazioni dal cruscotto della macchina ma uscendo fuori e tenendo conto che all’interno c’è l’aria condizionata, la temperatura è insopportabile i gradi sentiti, per effetto dell’umidità relativa, penso superino i 40 gradi, appena fuori dalla portiera un caldo “totale” ti avvolge, manca quasi il respiro. Mi sa che ci conviene telefonare a Daniele, il nostro consuocero, e se è libero l’appartamento di Nizza, andarcene per una settimana a respirare un po’ d’aria di mare, anche se farà caldo almeno puoi immergerti nell’acqua e lenire la calura; e così dopo la conferma di Daniele che ci augura buon caldo, ci connettiamo a Internet, troviamo un treno per Nizza con cambio a Ventimiglia, per il biglietto andiamo alla stazione ferroviaria di Busto Arsizio ma li non emettono biglietti per gli IC (Inter city) e non fanno prenotazioni, bisogna andare a Gallarate, qui troviamo tutto: biglietti da Milano a Nizza, andata e ritorno con prenotazione fino a Ventimiglia dove bisogna prendere un treno locale che in 50 minuti arriva a Nizza. I biglietti per Milano li faremo domattina alla stazione Nord, è da poco tempo che alcuni Malpensa Express sono diretti alla Stazione Centrale di Milano. Di ritorno da Gallarate ci fermiamo all’orto per dare un’occhiata e raccogliere qualcosa: il pesco che aveva rotto i rami per il troppo peso ha tenuto, molte pesche per terra, ne raccogliamo un cestino, ci sono un sacco di pomodori, ne prendiamo due cesti con alcuni peperoni del basilico, del prezzemolo, qualche zucchina, a casa distribuiremo il raccolto ai vicini, non possiamo portarci dietro cotanta raccolta, poi andrò a fare la barba così Marisa prepara la valigia. E così sabato mattina sveglia alle 7, veloci preparativi poi alle Nord per prendere il nostro Malpensa Express delle 9 e 43 diretto alla Stazione Centrale, puntualissimo e comodissimo, arrivi al binario 3 e poi ti sposti al 18 dove è già pronto l’Inter City per Ventimiglia, prendiamo posto nei nostri posti prenotati 85 e 86 terza carrozza, il viaggio fila tranquillo, il vagone é sufficientemente condizionato, in circa 4 ore siamo a Ventimiglia, bisogna scendere nel sottopasso per accedere al binario 4, un vero caos, sembra che il mondo intero sia sceso dal treno, una coda interminabile, poi scopriamo che proprio all’ingresso della gradinata un agente è lì, solerte a controllare i biglietti … Benedetto! Ma proprio adesso devi farlo … con tutta questa ressa e questo caldo? Il nostro treno è dall’altra parte che ci aspetta e finalmente in una decina di minuti riusciamo a guadagnare il nostro turno scendere e salire per trovare un posto sul treno locale dove non è necessaria la prenotazione, il treno e composto dai nuovi vagoni a due piani, confortevolissimo e condizionatissimo, l’unico neo i predellini per le valigie sono troppo bassi non ci sta neanche il trolley piccolo, dobbiamo occupare due posti, poi ne cederemo uno ad un signore accatastandole meglio, speriamo che non arrivi qualcuno a reclamare il posto e farci spostare le valigie, anche perché non sapremo dove metterle. Finalmente il treno parte alla volta di Nizza, il percorso che inizia quasi subito con una serie di gallerie si snoda poi con scorci di panorami indicibili della Costa Azzurra : Menton, Roquebrune-Cap Martin, Monaco, Cap d’Ail, Beaulieu-sur-Mer, Villefranche-sur-Mer, Nice-Roquier, Nice Ville, si intravedono spiagge popolatissime di bagnanti accaldati (l’anticiclone sahariano quest’anno non ha risparmiato nessuno), scendiamo a Nice Ville, mia moglie vorrebbe andare a piedi, ma questa volta, la convinco a prendere un taxi che in un baleno ci porta a casa; sono già le 18 e 30, non c’è il tempo per un primo bagno, ma solo per disfare le valigie, arrivare fino alla chiesa per guardare gli orari delle Sante Messe per domani, preparare qualcosa da mangiare, guardare un po’ di televisione e poi stanchi e un po’ accaldati a nanna, domani Domenica 20 Agosto comincerà la nostra vacanza al mare. Saranno 5 giorni di riposo completo, al mattino sveglia alle 7, colazione, e poi subito al mare con il carrellino rosso con la sedia, l’ombrellone e lo sdraino, in spiaggia fino a mezzogiorno, ci avvisa puntuale la cannonata che ogni giorno viene sparata dal castello, per la calura non si resiste molto al sole per cui si alternano: sole, bagno, doccia almeno ogni ora. Lo spettacolo è indicibile, sarebbe degno di un film di Fellini: l’umanità più disparata per razza colore età, sesso, lingua è rappresentata in ognuna delle spiagge pubbliche che qui a Nizza si alternano con le spiagge private , tutte comunque frequentatissime, donne meravigliose e non che ostentano i loro gioielli pettorali con non-chalance, famigliole con bimbi e ragazzi di tutte le età, avvenenti esemplari di Galli (qui siamo nella Gallia quindi gli abitanti sono Galli … e le loro donne Galline?) con il loro bel portamento ostentato con naturalezza e semplicità, motoscafi che al largo passano con sportivi appollaiati sui parapendii (si chiameranno così? O Deltaplani), due ragazze (strillo) che ogni tanto passano sussurrando “Nice Matin… Nice Matin”, il rivenditore di leccornie che ti offre sempre un assaggino gratuito e se lo rifiuti ti dice sempre: Monsieu resiste!?!, e soprattutto lo spettacolo in acqua, nei primi metri d’acqua perché qui la spiaggia e sassosa ed il mare diventa subito profondo, coi bambini e bambine che si trastullano con i loro giocattoli, ce n’è uno di due anni che mi ha colpito particolarmente, innamorato di palle e palloni, appena ne vede uno corre per prenderlo ma poi timido si ritrae, chiede l’intervento della mamma che lo invita a desistere, poi qualche nonnetta francese lo incoraggia ad essere più deciso lo aiuta a chiedere il pallone alla signora francese che non parla la sua lingua, e Lui allora è felice la porta in mare … ma nessuno gioca con Lui, alla fine ho abbandonato le mie letture per farlo giocare si chiama Cristian dall’accento della mamma deve essere piemontese, è un bimbo fantastico, è agli inizi un po’ timido ma poi la voglia di gioco è più forte di lui e allora via a giocare lui sulla spiaggia ed io in acqua a tirarsi la palla … com’era felice! Poi quand’era stanco tornava dalla mamma ed io alle mie insane letture “Ma io chi sono io? Ed eventualmente, quanti sono? “ un viaggio filosofico in tre parti: 1 – Cosa posso conoscere, 2 – Cosa posso fare, 3 – Cosa posso sperare, di David Richard Precht. Di giorno lo leggo, anzi lo divoro, tra un ciclo di sole-bagno-doccia e l’altro e di sera tento di fissare degli appunti per la modellizzazione. Alle 12 e 30 si raccoglie tutto per passare al Grand Marché in Boulevard Gambeta e fare un po’ di spesa e soprattutto prendere il pane (le favolose baguette ancora calde di forno, rigorosamente una al giorno non di più), pranzo leggero a base di salumi, formaggi e poderose insalate con i pomodori dell’orto, ne abbiamo portato una buona scorta, da bere solo acqua minerale, abbiamo trovato una San Pellegrino buonissima anche se un po’ cara (poi convincerò mia moglie a prendere anche qualche buona birra … vuoi mettere pasteggiare con acqua o con birra? … è tutta un’altra cosa … vino, però, no! Questa volta siamo stati inflessibili. A seguire un frutto e l’indispensabile ottimo caffè fatto con la Nespresso e le capsule o cialde. Poi, rompendo le nostre sane abitudini, … un breve pisolino (ho così scoperto che per mia moglie il riposo pomeridiano è nocivo! Mah!!!), non si resisterebbe al sole con questa calura, il nostro termometro è fisso sui trenta gradi, ma penso non funzioni bene, è necessario tenere accesi entrambi i grossi ventilatori per avere un po’ di refrigerio, verso le 16 e 30 si ritorna in spiaggia, prima alla ricerca di un posto, e non è così facile come al mattino quando arriviamo presto e troviamo solo qualche coppia di vecchietti che ci ha preceduto, al pomeriggio la spiaggia è molto più affollata, ma noi imperterriti riusciamo sempre a trovare un angolino in prima fila (così c’è un pelino di brezza!) dove piantare il nostro “ombrellino” cercando di non disturbare qualcuno con la sua ombra, altrimenti desistiamo dal piantarlo anche perché verso le 5 i raggi del sole sono meno opprimenti e tediosi di quelli meridiani. Verso le sette e mezza leviamo gli ormeggi e ritorniamo a casa, passando sempre per il Grand Marchè, c’è sempre qualcosa da prendere per la cena o da portare a casa. Ovviamente mi cimento in cucina, preparo di solito un primo: (Rigatoni con le zucchine dell’orto, Risottino al ratatuille, Tagliolini freschi ai pomodorini datterini, Spaghetti all’amatriciana, Gnocchi al sugo di ieri sera …) ma mi raccomando non tanto condito … in alternativa facciamo un secondo freddo: prosciutto e melone, affettati di Parisienne e assiette de fromage, etceterà; poi mangiamo un frutto: una pesca io una banana lei (per via dei crampi notturni) oppure qualche fetta di melone … e se proprio è necessario tre … dico tre prugne snocciolate per la regolazione delle “devozioni” quotidiane. Solo una sera abbiamo tentato una sortita …( Promenade des Anglais, sperando ci fosse un briciolo di brezza marina, ma indarno … Jardine de l’ArmentePlace Massena (la piazza con le colonne e sopra gli uomini colorati)… Rue Massenà con i suoi ristorantini e pizzerie piene zeppe come un uovo e infine Rue de France verso casa…) se si esclude l’uscita di Domenica sera ore 18 e 30 per la Santa Messa in Francese (quella in Italiano c’era ieri sera alle 19 e 15 proprio quando siamo venuti a vedere gli orari)… molto frequentata e da un pubblico eterogeneo (non solo teste venerande) bambini, ragazzi, ragazze, giovani e meno giovani e … quasi tutti han fatto la comunione, sembrava la valle di Josafath … una moltitudine incalcolabile proveniente da tutte le parti (ovviamente molti italiani)… noi col nostro francese scolastico di sopravvivenza … non capiamo molto né preghiere, né letture, né omelie … ma rispondiamo in italiano. E così siamo arrivati a Venerdì 26 giorno di ripartenza, ieri sera ha messaggiato mio figlio che sarebbe partito da Ginevra con la sua ragazza avrebbero viaggiato di notte e sarebbero arrivati a Nizza in tempo per accompagnarci alla stazione, vuole anche lui prolungare la sua vacanza trascorrendo 3 giorni a Nizza. Alle 22:30 arriva un sms “siamo partiti adesso”… impiegheranno almeno 5 ore arriveranno verso le 3:30 … mia moglie si sveglia alla 1:30 manda un messaggio per chiedere dove sono … nessuna risposta … alle 5 mia moglie manda un secondo messaggio ma non arriva nessuna risposta … alle 6 chiamo al telefono mio figlio … Allora? “stiamo entrando adesso a Nizza” fra poco siamo la! ma perché non rispondi ai messaggi di tua madre? … il cellulare era nella borsa non l’ho sentito”. Alle 6:20 un sms ci avvisa che sono arrivati, mi vesto vado giù ad aprire … ma sono in tre, c’è anche la sorella della Roby, era anche Lei con loro a Ginevra … Allora? Siete passati per il polo sud o per il polo nord? … “No, per non fare il Bianco o il Frejus, che costavano troppo, abbiamo preferito passare da Lione e Marsiglia (Tweeen Peacks!) … durata del viaggio 8 ore! Andiamo su, preparo un caffè, poi loro vogliono andare a vedere l’alba sulla spiaggia di Nizza, così ci danno il tempo di sistemare la casa, cambiargli le lenzuola, preparare il trolley piccolo con dentro i formaggi da portare a casa, quello grande lo porteranno poi loro in macchina. Rientrano con mega brioches (pardon croissants) alle mandorle dolci e amare così fanno colazione ma più che fame penso abbiano bisogno di un buon sonno ristoratore, Carlo mi dice “sono in piedi da 26 ore” comunque alle 9:15 ci accompagna in stazione dove si infila nella corsia riservata agli autobus … dai dai corri prima che arrivi qualche vigile a darti la multa … e così prendiamo il piccolo trolley e la borsa a mano ed entriamo in stazione, obliteriamo i biglietti e ci rechiamo al binario D dove è in arrivo il treno per Ventimiglia … ancora un mare di gente, speriamo di trovare posto. Il treno è puntualissimo, dello stesso tipo di quello all’andata ma un po’ meno condizionato, troviamo posto nella seconda carrozza, mettiamo il trolley sotto il sedile a fianco … durante il tragitto, nelle fermate intermedie continua a salire un sacco di gente, attirano la nostra attenzione un gruppo di ragazzette (avranno 11/12 anni) che giocano giulive sul predellino tra una carrozza e l’altra, sono fantastiche, nella loro bellezza, ingenuità e naturalezza quasi commoventi, si siedono per terra, si infilano un mini reggiseno anche se ancora quasi piatte, col loro chiacchiericcio riempiono il vagone di allegria e spensieratezza; nel giro di un’oretta approdiamo alla stazione di Ventimiglia. Così come quando andiamo in Svizzera, passata la dogana, hai subito la sensazione di essere entrato in un altro mondo dove l’ordine e l’armonia regnano sovrani, così adesso rientrati in Italia hai la sensazione opposta di essere entrato nel caos, nel disordine e nell’incuria totale, agli stupendi scorci panoramici della “Cote d’azur” si avvicendano ora palazzi, case, stazione d’una bruttura unica, in una calca impressionante riusciamo a guadagnare il sottopassaggio, usciamo a prendere il giornale, ritorniamo al nostro binario 4 dove è in attesa il nostro Inter City per Milano, Carrozza 7 posti 46 e 47; il posto 47 è occupato da un ragazzino che gioca col suo I-phone, mi siedo al 45, arriva dopo di noi una famigliola, lei molto bella, Lui un bel ragazzo, biondo alto, e una enorme carrozzina con una bimba bellissima: una provo lotta! Prendono posto, sistemano la carrozzina al centro, tanto ci sono due posti vuoti, la Mamma da da mangiare alla bimba, e finalmente si parte. Ad Imperia sale una Signora che ha la prenotazione del posto 44, ha una grande valigia rossa, il Papà della bimba le cede il suo posto, ma vuole lasciare la valigia nel corridoio … ho appena subito un intervento non posso fare sforzi … ma guardi che gliela mettiamo noi la valigia su … la mia valigia lasciatela li nel corridoio … ma continuano ad annunciare di non lasciare nulla nel corridoio, di favorire il passaggio dei passeggeri e degli inservienti che offrono bevande e panini … Non mi interessa la mia valigia resta la … il Papà della bimba mette la valigiona rossa sul suo sedile e si mette in piedi nel corridoio, quando alzo gli occhi dalle mie letture dico alla signora: “ma non possiamo far sedere il Signore ? La valigia gliela metto su io … poi quando deve scendere gliela ritiro giù … non si preoccupi … e così prendo sto valigione pesantissimo e lo infilo sull’unico posto vuoto nel predellino riservato ai bagagli … e così il Papà della bimba può risedersi al suo posto. La simpatia della bimba conquista anche la Signora che pian pianino si rilassa ed abbandona il suo atteggiamento aggressivo … devo scendere a Genova … non si preoccupi … poi gioca con la bimba si rilassa ma eccoci a Genova … tiriamo giù il pesante bagaglio e la signora scende. Ma le sorprese non sono finite: non abbiamo finito di dire … così adesso respiriamo un po’ … che ecco affacciarsi all’entrata un essere strano … cappellino di pelle in testa, foulard e contro-fulard, giaccone pesante … Quello, indicando il posto 44, è il mio posto … questo passeggino non può stare qui … mettetelo su! … guardi che non ci sta! … allora tiratelo fuori … guardi che è troppo ingombrante … non mi interessa il passeggino non può stare lì … se non lo spostate chiamo il controllore … il Papà della bimba le dice … si sieda qui al 42 …. Mettiamo il suo trolley sul predellino porta bagagli … assolutamente il mio bagaglio non lo tocchi me lo tengo qui vicino a me … comunque io la ho inquadrata sa, rivolta alla bella Signora … lei con quei sandali li, deve essere degli Emirati Arabi, venite qui a fare i prepotenti … volete creare l’Eurabia …. Le faccio vedere che sto proprio leggendo un libro di Oriana Fallaci … “Interviste a persone antipatiche” …. Mi fa dare un’occhiata? … le do il libro … soglia le prime pagine … No no , non mi interessa … riprende il suo vilipendio alla persona degli Emirati … chissà quanti figli ha …. Lei con ironia … otto, questa è l’ottava ed ultima … Cerco di stornare il discorso … certo nel libro mancherebbe una bella intervista a Lei … interviene anche mia moglie … che di solito si fa i fatti suoi … Signora per favore si sieda … il posto ce l’ha …. No perché se viene qualcun altro che ha prenotato il posto non è giusto che non possa accedere, è una questione di educazione …. Senta Signora (o Signorina? Ci viene un dubbio!) se dovesse venire qualcun altro a reclamare il posto ci penseremo allora e troveremo una soluzione, adesso se ne stia buona al suo posto. Per stornare un po’ il discorso comincio a giocare con la Bimba . Bellissima! Simpaticissima! (anche se siamo stati penalizzati per compensazione da altrettanta antipatia … dico sottovoce alla mamma che se la ride un po’ divertita. Mia moglie continua a toccarmi dentro col piede per invitarmi a desistere. Ma la nostra imperterrita insiste. Ma lei, rivolta alla mamma, da dove viene, non è che per caso non è una del nord? … E anche se fosse? Le faccio segno di lasciar perdere … “l’è foeura me ‘n balcun” ! Poi anche la donna viene attratta dalla bimba. Ma tu come ti chiami? È la mamma a risponderle … si chiama Emily ! o come il Dickens. Certo è perché suo papà è americano della Carolina del Nord! Allora Lei sfodera il suo inglese rivolgendosi al papa! How are you from? Che molto garbatamente le risponde … lei comincia a sciogliersi, ad abbandonare questo atteggiamento pregiudiziale, poi gioca con la bimba, arriva a chiedere alla madre se può prenderla in braccio … adesso deve dormire, è la risposta … Io mi chiamo Ambretta … (come la Lambretta? Intervengo caustico io, anche se a bassa voce … mia moglie mi da un pestone sullo stinco. E Lei come si chiama? … Mi chiamo Elena e sono MILANESE e mio marito si chiama Andrew e questa è la nostra prima e unica figlia che ha solo 8 mesi! … Ma deve farla dimagrire con vede come è ciccia! … Ci penseremo quando comincerà a camminare! Eh no! Potrebbe essere tardi, meglio cominciare da subito! (Dico tra me e me: ma un pentolino piccolo piccolo piccolo di Cazzi suoi noo?)… Sa, rivolta alla mamma, io sono un po’ strana, fatta alla vecchia maniera! … alla vecchia maniera come? … eh un po’ zitella, adesso si chiamano Single, con le mie idee, non mi sono sposata e quindi non ho avuto figli, quindi vivo un po’ nel mio mondo. Poi rivolta a me: e lei come si chiama? … Antonio, le do la mano … dicendole con tono ironico: è un vero piacere! E questa è mia moglie Marisa … Piacere! Sempre rivolgendosi a me: Le spiace se alziamo la temperatura qui fa troppo freddo! Questi condizionatori! … Gliela faccio alzare dal Signore Andrew, che ancora in piedi nel corridoio si presta a trovare la levetta di regolazione sopra la porta spostandola leggermente verso il caldo … e cosi fino quasi a Milano, la gente comincia a prepararsi per la discesa, arriva al nostro scompartimento un bimba biondissima, avrà 3 o 4 anni, vede la Emily vuole giocare va a chiamare la sua Mamma, che arriva, è una tedesca, la nostra rompigliosa parla anche in tedesco si rivolge alla bimba per chiederle come si chiama… Lisa, poi alla madre per chiederle da dove vengono … alla fine ci prepariamo anche noi, anche Lei si alza, mette a posto il suo cappellaccio, abbottona la giacca, fulard e contro-fulard, poi sulla porta esordisce: Terribile questo inverno! Fuori in stazione centrale ci sono quasi 40 gradi … saluto la Signora Elena e sottovoce le dico: l’è propri foeura né? Dopo una certa età se non si sposano e diventano così, bisognerebbe portarle in Piazzale Loreto! … sorride divertita … poi scendiamo di corsa, al 3° binario è in partenza il nostro Malpensa Express che ci porterà a Busto Arsizio.

Informazioni su Massimo Mauri

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4 risposte a Breve vacanza a Nizza

  1. Luisa e Salvatore ha detto:

    e cavolo alla capatina a Nizza ,se era una capatona ci vorrebbero 3 volumi,Totu

  2. paratopinono ha detto:

    grazie totu… il prossimo sarà un pochino più lungo! ih ih ih ih

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